Il reportage di matrimonio

reportage matrimonio

Spesso mi sento chiedere che approccio uso nella fotografia di matrimonio, quali particolari tecniche o attrezzature. Ho quindi deciso di scrivere qualche riga a riguardo.

Innanzitutto, cosa significa reportage di matrimonio? Per me significa seguire la giornata di una coppia nel giorno del loro matrimonio, immortalandone i momenti salienti e le emozioni e trasformarli in un racconto fotografico. Per giornata intendo a partire dai preparativi fino al termine dei festeggiamenti, 12 ore o anche più se è il caso.

L’approccio del reportage di matrimonio (o fotogiornalismo di matrimonio) è lo stesso che adotto nella fotografia di reportage tradizionale, di qualsiasi tipo essa sia, di viaggio o di eventi, sto il più vicino possibile ai soggetti cercando allo stesso tempo di non farmi notare o peggio ancora non essere di intralcio. Lato tecnico questa filosofia comporta alcune scelte obbligate, come ad esempio l’uso di un grandangolo spinto, attrezzatura leggera e a portata di mano, nessun cambio ottica e niente flash. Ci sono però alcune eccezioni per la fotografia di matrimonio: l’uso di un ottica fissa e luminosa (che nel reportage tradizionale uso raramente) che mi permette di cogliere dettagli e rubare istanti di spontaneità (tutti elementi indispensabili per un servizio variegato), spesso cercando di trovare degli elementi naturali che permettano di creare una quinta che renda visualmente più interessanti le immagini. Uso inoltre, solo per il dopo ricevimento, dei flash esterni per rendere mano banali alcuni scatti.

Lato attrezzatura utilizzo per il 98% degli scatti un paio di D700 equipaggiate con uno zoom Nikon 17-35 2.8, un 50 1.4 e un 85 1.4.

Tornando al lato operativo, come anticipato la filosofia è la stessa adottata nel reportage tradizionale con il vantaggio che nel caso di un matrimonio non sono visto come un completo estraneo, ciò mi permette di adottare un approccio più spontaneo con le persone.
Per il resto non cambia assolutamente nulla, tecnica, stile ed inquadrature (spesso, anzi molto spesso, scatto a caso senza guardare nel mirino) sono le stesse.

Prendiamo come riferimento le seguenti coppie di immagini che seguono, quello che cambia è il soggetto o meglio la storia che si vuole raccontare ma l’approccio e la tecnica sono identici per entrambe.

1.
reportage di matrimonio

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reportage di matrimonio

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Come si può notare, quello che accomuna le coppie di immagini, ma più in particolare quasi tutte le immagini della serie, è l’estrema vicinanza ai soggetti, caratteristica che permette di “vivere†più intensamente la foto. Tale tecnica, se usata adeguatamente, permette inoltre di giocare con inquadrature e composizioni altrimenti impossibili. Non avete quindi paura ad avvicinarvi troppo!

Vorrei infine aprire una parentesi sulla post produzione. Sento spesso chiedere quali settaggi utilizzare per sviluppare le foto di matrimonio, la risposta ovvia è che non esistono settaggi. Personalmente non uso ne preset ne plugin, per quanto possano velocizzare il flusso di lavoro, ogni foto va trattata secondo le proprie condizioni di luce e le caratteristiche. Ogni singola foto che seleziono viene prima passata in camera raw e successivamente in photoshop per un editing accurato ed uniforme con l’intera sequenza.
Sempre più spesso le foto vengano stravolte con effetti e viraggi che le rendono del tutto innaturali, grandi nomi della fotografia di matrimonio hanno fatto di questa peculiarità una caratteristica distintiva. Personalmente non approvo questo approccio, sono dell’idea che la post produzione è ben fatta quando non si vede.
Provate a sfogliare National Geographic, non troverete certo viraggi in bianco e nero spinti, vignettature (ciò che personalmente sopporto meno è l’uso smisurato di questo effetto che più che migliorare rovina le foto!) o mirabolanti effetti sulle immagini.
Ciò non significa che non post produco gli scatti, anzi, a volte perdo anche più ore su una foto se è il caso, però cerco di non calcare troppo la mano per ottenere un risultato quanto più naturale possibile. Date un’occhiata se vi va alla mia gallery sulla post produzione “prima è dopo” .

Questione di gusti personali ovviamente, ognuno è libero di gestire a proprio piacimento l’editing, ci tenevo solo a sottolineare il mio punto di vista.

Concludendo, il personale consiglio che voglio dare a chi vuole avvicinarsi al reportage di matrimonio è che non ci sono particolari trucchi, attrezzature o manuali che aiutano a realizzare belle foto, quello che conta è avere un’ottima capacità tecnica alle spalle, un buon occhio che sappia cogliere gli istanti migliori, fiducia in se stessi e tanta voglia di osare, sperimentare e mettersi in gioco.

reportage di matrimonio

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Contenuto e immagini © Mario Tarello. Scrivi un commento o contattami per eventuali richieste o maggiori informazioni.

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