Per fare buone foto basta uno smartphone
La principale e spesso unica preoccupazione di chi si cimenta nella fotografia sembra essere la perenne ricerca dell’attrezzatura più potente, più leggera, più ergonomica, più discreta, più gradevole, più funzionale, più tecnologica, più vintage, più minimal (e chi più ne ha più ne metta).
Premesso che ognuno fa come meglio crede, in risposta alle domande che mi vengono spesso fatte a riguardo e a quanto si legge in rete, ci tengo a sottolineare e dimostrare che l’attrezzatura è l’ultimo e il meno importante dei tasselli necessari per la riuscita di una buona foto.
L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha fatto si che chiunque possa permettersi una fotocamera che consenta di scattare foto di qualità più che accettabile rispetto agli standard di qualche anno fa. Il mercato permette di scegliere tra una quasi infinità varietà di modelli, marchi e differenti tecnologie che consentono di soddisfare tutti i gusti e le tasche. La scelta diventa quindi puramente soggettiva.
Tutta questa tecnologia, che sicuramente aiuta a fare foto migliori dal punto di vista qualitativo, dal lato opposto intorpidisce e blocca la ricerca di nuovi stimoli che permettano di migliorare la qualità dei contenuti, e non la qualità tecnica delle foto, del tutto secondaria.
L’attrezzatura NON è la soluzione e non deve essere vista come evoluzione stilistica, rincorrere la tecnologia per migliorare il proprio stile fotografico ritengo sia un enorme controsenso.
La rete è sempre più piena di foto mediocri scattata con fior di attrezzatura e di gente alla continua ricerca dell’attrezzatura perfetta. Forse sarebbe il caso di soffermarsi un attimo per rendersi conto che quel che si ha, nella maggior parte dei casi basta e avanza, e il tempo e le risorse dedicate ai tecnicismi possono essere spesi per crescere fotograficamente.
Non mi sono messo a far foto con il telefono per dimostrare quanto scrivo, il principale motivo è riconducibile alla mia perenne mancanza di tempo che obbliga l’attrezzatura a rimanere ferma anche per svariate settimane. Pensavo di avere risolto con una compatta da portarmi – quasi – sempre dietro ma non ho poi tempo di scaricare, selezionarle ed editarle le foto. Per questo ho optato per il telefono come strumento fotografico principale ed unico, con il quale posso scattare ed editare direttamente – con Instagram, in un paio di click – ed eventualmente condividere e caricare online. E’ da qualche mese che scatto solo più così e, oltre a poter fotografare senza troppi vincoli, mi diverto a cercare nuovi spunti. Queste penso siano le cose importanti in fotografia.
Ovviamente è importante sottolineare che stiamo parlando di fotografia non professionale (d’altronde credo che a nessun professionista venga in mente di associare la riuscita di una buona foto all’attrezzatura, salvo in alcuni particolari generi ovviamente). Sebbene gli smartphone siano stati spesso usati per reportage, con ottimi risultati oltretutto, l’operatività , le caratteristiche tecniche indispensabili per alcuni generi fotografici, ma soprattutto la qualità complessiva, non sono lontanamente paragonabili ai risultati ottenibili con attrezzatura professionale – reflex o mirrorless indistintamente – e post produzione dedicata, almeno per i miei standard.
Le foto che seguono sono state fatte con smartphone di qualità mediocre, esistono tuttavia sul mercato ottimi prodotti che si avvicinano come qualità al risultato di una discreta compatta, con tasti fisici di scatto e controlli manuali. L’attrezzatura, ribadisco, non deve quindi essere la scusa necessaria per fare buone foto, l’avere uno smartphone sempre con se può invece essere il pretesto per cercare nuovi stimoli e affinare la capacità di osservare.
Ultimissima cosa, io le foto le stampo, tutte, anche quelle fatte con lo smartphone, non è necessario avere una qualità pazzesca per stampare un 10×15 o 13×19 come semplice ricordo (in realtà ho stampato anche dei 20×30 difficilmente criticabili).
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